Napoli festeggia il cibo da strada. E’ sbarcato ieri sera in città lo “Strit Food Festival”, il primo evento napoletano interamente dedicato al cibo da strada. Fino al 24 maggio alloggeranno sul lungomare Caracciolo decine di artigiani del cibo con specialità italiane e internazionali in un Festival fra tradizione e innovazione gastronomica per tutti i gusti.
Semplice nella preparazione, legato alle tradizioni agro-alimentari del territorio a cui appartiene, il cibo da strada è probabilmente la più onesta tra le diverse forme di offerta gastronomica, quella meno soggetta all’influenza di mode passeggere, quella che maggiormente consente di leggere la storia (non solo gastronomica) di una città e dei suoi abitanti. Nonostante una città o un paese possa avere monumenti importanti o attrattive turistiche, il suo vero biglietto da visita è la sua storia culinaria. Nessuno può sostenere di aver conosciuto un popolo o una cultura senza assaggiare neanche una prelibatezza del mangiare di strada.
Ce ne è per tutti i gusti al “Napoli Strit Food Festival”: dal fritto misto napoletano alla porchetta romana, dagli hot dog e le patatine al prosciutto dop e ai prodotti caseari delle nostre terre, dal “cuoppo” contenente il fritto di mare al caciocavallo impiccato, dalla sfogliatella al croissant, dal caffè al cocktail. Perché il cibo da strada è per tutti, anche per i palati fini! Così lo street food diventa gourmet, i treruote diventano dei veri e propri ristoranti viaggianti che propongono cibi genuini, realizzati con prodotti a chilometro zero e stagionali, a prezzi piuttosto contenuti. E per chi alle comodità proprio non riesce a rinunciare, gli studenti del dipartimento di architettura dell’Università di Napoli Federico II (DiARC) e della Scuola di Architettura di Ascoli Piceno (Università di Camerino), hanno pensato ad una simpatica soluzione: un bracciale che all’occorrenza si apre e diventa supporto per la birra e il “cuoppo”.
Il Festival è nato da un’idea del manager Giovanni Kahn della Corte, creatore del brand “Johnnypizzaportafoglio”, che per mettere in piedi la macchina organizzativa si è fatto affiancare da Giulio Cacciapuoti ed Iris Savastano.
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