E’ di moda la colazione all’italiana, ma cosmopolita

Prima colazione, croce e delizia del menù tricolore. Secondo l’Eurisko gli italiani consumano la prima colazione molto velocemente: il 66% degli italiani dice di dedicarvi meno di 10 minuti e il 55% mangia da solo. Soltanto il 15% la considera il pasto più importante della giornata, mentre l’8% degli italiani la saltano. Il caffè è il protagonista indiscusso: per il 15% degli intervistati rappresenta tutta la colazione, mentre il 25% vi aggiunge un prodotto da forno.

Da anni, però, sentiamo dire che questa colazione Italian Style è sì buonissima, ma non sarebbe indicata da un punto di vista nutrizionale. Sarà vero? Recenti studi dell’Università di Bath (Regno Unito) condotti al risveglio su un campione di 33 volontari con diverse abitudini alimentari non hanno evidenziato alcuna differenza in termini di colesterolo, glicemia e metabolismo tra chi faceva un ricco English Breakfast e chi preferiva una colazione più leggera. L’unica significativa differenza è emersa tra i volontari che la saltavano del tutto, che risultavano meno attivi durante la mattinata.
Gli esperti interrogati da Eurisko spiegano che la prima colazione dovrebbe fornire un apporto equilibrato di nutrienti e, soprattutto, sottolineano l’importanza dell’aspetto psicologico: la colazione deve essere un momento piacevole, che contenga anche elementi di gratificazione, sia dal punto di vista del gusto sia dal punto di vista della presentazione visiva, associati magari a un contesto coinvolgente. Ed è qui che il fuori casa può diventare il fattore chiave. Dolce, salata, vegana, da gustare al volo, oppure comodamente seduti: si moltiplicano in Italia i format studiati per una prima colazione originale e innovativa. Uno dei nuovi format più diffusi è la panetteria che evolve in bar e anche ristorante, da vivere a ogni ora del giorno e della sera. Sempre più numerose anche le pasticcerie che puntano sul consumo in loco: la classica brioche viene reinterpretata nel formato e nelle dimensioni, con farciture “importanti”, ma non mancano tante alternative, dalle torte monoporzione ai biscotti fatti in casa, dalle brioches salate per vegani ai brownie senza lattosio per gli intolleranti. In ascesa, infatti, anche il format salutistico, che offre ricette vegetariane e vegane, prodotti da forno senza glutine o lattosio, affianca il latte di soia o di riso a quello vaccino e integra i menù colazione con frullati, centrifughe e smoothies di frutta o anche di verdura, preferibilmente bio. Il tutto consumato in un’atmosfera domestica: un salotto semplice, ma accogliente, con tavoli di legno e poltrone dove gustare i prodotti appena appena sfornati e intanto sfogliare un giornale o leggere un libro. Starbucks, insomma, ha fatto scuola.

 

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