Sarà una Venezia segreta, intima, onirica, quella evocata da Penelope nella sua “Forgotten Spaces. All that is left behind”, mostra evento che verrà inaugurata nei maestosi spazi dell’Hotel Danieli il 23 luglio.
Cosa sfugge allo sguardo dei milioni di persone che visitano La Serenissima ogni anno? Quali stanze murate, dimore storiche, giardini appartati si sottraggono alla vista distratta dei turisti e degli stessi veneziani ogni giorno? La città del Doge cela infiniti segreti, che la mostra-documentario dell’artista svela e reinterpreta, attraverso un viaggio alla ricerca di ciò che il tempo ha nascosto agli occhi e custodito per anni nel limbo della memoria. Percorso nel percorso, le opere traggono linfa narrativa dalle fotografie preparatorie che Penelope ha scattato in laguna, e che sono parte integrante del “discorso creativo” cui l’Hotel Danieli farà da cornice.
Oggetti apparentemente casuali, nei quali la sensibilità dell’artista si è imbattuta per fortuna o per destino, costituiscono il supporto fisico sul quale costruire, tramite pittura e disegno, raffigurazioni urbane del tutto inconsuete. Come la grande Venezia trae la sua antica origine da un gruppo di palafitte, così Penelope intesse il suo racconto universale su oggetti umili, legni corrosi, tele in bilico tra viaggio e permanenza, interiore ed esteriore, passato e futuro.
L’evento del 23 luglio si snoderà attraverso tutti i piani dell’albergo, creando un’interazione tra elementi di ricerca, opere d’arte e architetture, in un dialogo ininterrotto di epoche, materiali e punti di luce che ben si accorda con la complessità inesauribile della città. Crocevia di storie e identità da più di sei secoli, l’Hotel Danieli rappresenta l’ambientazione ideale per ospitare le opere di Penelope, in mostra fino al 9 settembre: angoli nascosti, immersi in un tempo invariato, sono custoditi anche nei suoi spazi leggendari e aspettano solo di splendere nell’incontro con i visitatori. Il 25 luglio, dalle ore 13 alle ore 20, sarà inoltre possibile visitare la mostra sotto la guida della stessa Penelope, con tour a cadenza oraria.
La riscoperta di “tutto ciò che è rimasto indietro” passerà anche tra le mani dell’Executive Chef dell’albergo, Dario Parascandolo, che proporrà una serie di piatti ispirati alla mostra e ai suoi snodi cruciali. I piatti reinterpreteranno ingredienti locali dimenticati, perché possano tornare a esprimersi, interagendo con il “presente”. Disponibili presso il Ristorante Terrazza Danieli per tutta la durata della mostra, le creazioni dello chef verranno abbinate ad una selezione di vini proposta da Bisol, Maeli e Rosso Venissa, autentico suggello su un’esperienza del palato davvero indimenticabile. Un piatto e un vino per ognuno dei quattro fili tematici con i quali Penelope ha intrecciato la sua trama artistica, a seguito delle lunghe passeggiate alla scoperta della città:
Cilindro croccante con baccalà e “Private Cartizze” Bisol per le fabbriche abbandonate, Risotto ai go di Burano e “Bianco Infinito” Maeli per le isole, Oca onta di corte e Rosso Venissa per i chiostri e Budino veneziano alle primule e “Fiori d’Arancio” Maeli per i giardini.
Il primo vino che verrà degustato, nella Sala Ducale nel contesto delle opere “Forgotten Industries”, è il Private Cartizze Bisol Rifermentato in bottiglia Non Dosato, una collezione di bottiglie numerate, frutto di mezzo secolo di ricerca, che nascono dopo 11 mesi di affinamento in bottiglia.
Nella Danieli Wine Suite, che ospiterà le opere del contesto “Forgotten Island”, i piatti dello chef verranno abbinati a Rosso Venissa, chicca da collezione proveniente dalla vigna dell’isola Santa Cristina, nel cuore di Venezia Nativa. Nell’ambito di “Forgotten Closter”, presso il Secondo Piano Nobile, verrà presentato Bianco Infinito della Cantina Maeli, splendida realtà incastonata nei Colli Euganei, guidata da Elisa Dilavanzo
L’ultima tappa, presso il Primo Piano Nobile, avrà come tema “Forgotten Gardens” dove gli ospiti potranno brindare con il Fior D’Arancio Maeli,simbolo autentico del territorio dei Colli Euganei.
Gli eventi inaugurali e l’intera mostra Forgotten Spaces creeranno un varco tra passato e futuro, consegnando ai loro ospiti la storia ritrovata di una città che ama esibirsi, ma chiede anche di essere ascoltata e guardata più da vicino, per essere conosciuta come veramente è: con tutte le sfaccetture, i colori, le ombre e i silenzi dimenticati.
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