SOS cena di lavoro: regole e consigli sui discorsi da “intavolare”

La conversazione è un’arte, non tutti nascono grandi comunicatori, ma tutti si possono trasformare in interlocutori gradevoli osservando semplici regole di convivialità. La tavola è da sempre il banco di prova delle buone maniere, il galateo su questo tema ha dettami ben precisi e severi da seguire. Assimilare le buone maniere è il segreto per vivere in società con savoir-faire. Conoscere le regole per trasgredirle significa potersi permettere un atteggiamento più disinvolto, sentirsi a proprio agio in mezzo agli altri, senza doversi preoccupare di scegliere la posata giusta o stare attenti alla postura corretta.
Prima regola: non monopolizzare la conversazione, a una cena di lavoro il dialogo deve ruotare intorno ad argomenti d’interesse generale, tralasciando critiche e pettegolezzi tra colleghi e temi sgradevoli quali malattie, lutti, soldi o contenuti volgari. È buona norma assumere toni moderati, diplomazia e rispetto per chi sta parlando. Niente interruzioni, correzioni, smorfie, sbadigli, ostentazioni eccessive, risate fuori tempo, barzellette non richieste, l’educazione di una persona si rivela soprattutto dal linguaggio e dal tono di voce. A tavola l’argomento “politica “ andrebbe evitato, ma visti i tempi in cui viviamo, è sicuramente un tema scottante che interessa il mondo del lavoro; se proprio non si riesce ad evitarlo, il bon ton consiglia massima tolleranza. La politica è terreno fertile per far nascere discussioni, opinioni contrarie, nervosismi e intolleranze di pensiero. In tal caso è meglio dirottare la conversazione su temi più sicuri. Altra regola di buone maniere a tavola è non parlare con la bocca piena ed evitare di farlo mentre si sta mangiando; non si gesticola con forchetta e coltello in mano e non si parla nell’orecchio del vicino né tantomeno a pochi centimetri dal suo naso. Secondo il galateo in un solo caso è doveroso interrompere l’interlocutore mentre sta parlando, ovvero quando l’incauto con una gaffe potrebbe mettere a disagio delle persone presenti alla cena di lavoro.

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