Sono (per ora) 19 i produttori della Piana del Sele coinvolti in un progetto la cui mission principale è promuovere il ritorno alla terra, alle produzioni autoctone della Campania, alle valenze agroalimentari del territorio. Si sono riuniti tutti sotto il nome di “Solco Maggiore“. Il sodalizio è stato presentato a Napoli giovedì 6 ottobre presso Eccellenze Campane. In tale occasione Angelica Saggese, componente della Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica, ha dichiarato: “Occorre avvicinare i giovani all’Agricoltura, garantendo, anche attraverso un intervento legislativo, un ricambio generazionale nel settore“. La Saggese ha ricordato anche l’esperienza virtuosa delle mense scolastiche a km 0: “una idea vincente che andrebbe riprodotta“.
Quella della Organizzazione produttiva Solco Maggiore è una realtà cresciuta in poco tempo che è arrivata a fatturare circa 30 milioni di euro annui.
“Il progetto – ha spiegato Antonio Vocca, responsabile generale della O.P. Solco Maggiore – punta a promuovere il territorio, in tutte le sue valenze, siano esse ambientali o turistiche, attraverso l’agroalimentare“. “Vogliamo contribuire – ha aggiunto il presidente della Organizzazione produttiva, Francesco Rispoli – alla formazione di una cultura enogastronomica fondata sul recupero della stagionalità e del naturale al 100%“.
Solco Maggiore, che commercializza prodotti ortofrutticoli conferiti dai propri associati, non solo implementa la filiera corta, ma guarda anche ai mercati esteri. Infatti nel progetto sono state coinvolte due figure-chiave: Cosimo Mastrangelo, esperto di finanza internazionale, e Giovanni Solinas, europrogettista.
Tre le tappe previste per gli “educational” gastronomici:
> 14 ottobre – presso la bottaia dei Feudi di San Gregorio ad Atripalda;
> 20 ottobre – presso la stanza del gusto a Napoli;
> 26 novembre – presso la tenuta Poggitazzi in provincia di Arezzo.
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