Un nuovo modo di concepire il pasto. Qualità garantita, ma con tempi se necessario da bar, aderenti alle necessità di chi va più di fretta di poter consumare un buon piatto di pasta perfino in piedi. Un concetto molto in voga in diversi paesi dell’Europa e che da qualche tempo è sbarcato al Nord Italia. Un format che per la prima volta adesso si affaccia anche nel napoletano, e più precisamente all’Interporto di Nola, dove ieri è stato inaugurato il primo pastabar della provincia. Un’idea promossa dai fratelli Leonessa, titolari dell’omonimo pastificio di Cercola, che – sulla scorta delle mutate esigenze della clientela che frequenta quotidianamente l’agglomerato nolano – hanno promosso un’idea che potrebbe rivoluzionare le abitudini a tavola di centinaia di migliaia di napoletani.
Una iniziativa sulla quale si sono confrontati alcuni tra i più importanti chef campani. Il Leonessa pastabar prima di accendere i fornelli ha animato un dibattito a cui hanno partecipato lo chef Pasquale Borrelli, consigliere nazionale della Fic e coordinatore del neonato pasta-bar, lo chef stellato Vincenzo Guarino – chiamato a firmare uno show cooking di primi piatti e bocconcini che hanno concretizzato un brunch in cui sono stati fusi due pasti, ovvero la colazione e il pranzo -, lo chef Paolo Barrale, stellato Michelin del Marennà, Paolo Gramaglia, chef del ristorante stellato President di Pompei, Lino Scarallo di Palazzo Petrucci. Una parata di grandi chef per affrontare il tema legato ai cambiamenti dei tempi di chi punta a una pranzo che sia però sempre di alta qualità.
Una variazione nelle abitudini alimentari che per la prima volta viene valutata nella sua pienezza nel napoletano, terra dove il buongusto è sempre stato considerato abbinato all’assoluto confort: “L’idea – illustrano i fratelli Diego, Oscar e Luigi Leonessa, patron dell’omonimo pastificio e del primo pastabar della provincia – è quella di realizzare un luogo per la ristorazione inserito all’interno di un’atmosfera informale come quella di un bar. Tenendo presente un elemento che oggi accomuna buona parte della clientela: il tempo. Del resto il nome pastabar sintetizza alla perfezione quelle che sono le nostre intenzioni principali: offrire sempre e comunque prodotti di qualità, ma in un ambiente che risulti il più possibile confidenziale”.
Il Leonessa pastabar mostra un’architettura che ha tutti gli elementi utili a tradurre la filosofia che ispira questo nuovo modo di concepire la ristorazione. Un banco di leccornie, pronte e da cucinare, accompagna la passeggiata in sala. Tavolini dove chiacchierare tra un caffè, antipasti e primi piatti caldi in piedi danno il benvenuto. Delle aree con oltre cento posti a sedere si distribuiscono negli spazi adiacenti al banco, tutte contraddistinte da un design innovativo pensato dall’architetto Marcello Panza.
Leave a Reply